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Federico Zampaglione: il ritorno dei Tiromancino e la carriera cinematografica

Dopo quattro anni di lontananza dalla musica, Federico Zampaglione torna ad incidere musica e lo fa accompagnato da suo fratello Francesco.

Londra, Premiere del film
Il nuovo album dei Tiromancino è quello che tutti ci aspettavamo: fantastico. I testi scritti da Federico e musicati da suo fratello Francesco sono bellissimi. Parlano di sentimenti, amore e di vita. Il tutto tramite sonorità che da molto tempo non facevano più parte del gruppo. Ascoltando l’album si ritrovano le musicalità degli inizi. Molti strumenti acustici e campionatori che hanno contraddistinto i loro inizi. Un ritorno alle origini molto atteso che non delude le aspettative ma fa riscoprire una parte del gruppo a molti ancora sconosciuta.
I fratelli Zampaglione, in questi anni, non si sono persi mai di vista, infatti durante la lunga assenza dalle scene musicali i due hanno continuato a lavorare insieme. Federico dirigeva film e Francesco componeva la colonna sonora.
Come dicevo, Federico ha accantonato i suoi progetti musicali per dedicarsi alla regia cinematografica. Il suo primo film si intitola “Nero bifamiliare”, commedia grottesca dai toni noir che mostra la grande potenzialità del cantautore dietro la macchina da presa.
Dopo questa prima prova, cambia totalmente genere e si dedica al cinema horror.
Il suo approccio è totalmente diverso da quello degli altri registi che, dopo l’uscita di Hostel, si sono focalizzati soprattutto sul genere splatter e tortur porn.
La sua è una visione di vecchio stampo che si avvicina molto a quella di Lucio Fulci, Mario Bava e, a detta di tanti Dario Argento.
Il suo primo film di questo genere, è “Shadow” che vede collaborare alla sceneggiatura anche Domenico Zampaglione padre di Federico. Il film, girato totalmente in lingua inglese e poi doppiato per il mercato italiano, è un vero successo di critica e di pubblico e tutti lo osannano come nuovo erede di Argento. Presentato a molti festival di settore ha vinto svariati premi ed ancora oggi viene considerato un gioiello.
Dopo 3 anni e una lunga gestazione partono le riprese del suo nuovo film intitolato “Tulpa”. Questa volta un vero e proprio omaggio al giallo all’italiana. Con una produzione indipendente, per non sottostare alle regole della grande produzione, realizza un film quasi perfetto nelle sue limitazioni e si avvale della collaborazione di grandi attori del calibro di Michele Placido e di sua moglie Claudia Gerini.
Il film è un capolavoro del genere, rispecchia tutte le regole del giallo e fino alla fine tiene lo spettatore con il fiato sospeso. Una scenografia ed una colonna sonora perfetta contribuiscono a far vivere allo spettatore un esperienza unica che non si vedeva più in sala dai tempi dei grandi film di Lucio Fulci.
Zampaglione è come Quentin Tarantino, omaggia e lo fa apertamente. Alcuni si sono lamentati dicendo che i suoi film sono copie di cose già viste ma non capiscono che tutto ciò che ci viene mostrato è un omaggio aperto a vecchie pellicole che al tempo non venivano valorizzate a dovere.
I suoi film sono un omaggio aperto ai Bmovie e quindi le tecniche di ripresa riprendono quegli aspetti che in Italia, con l’avvento delle nuove tecnologie e seguendo la scia del cinema americano, si sono perse.
L’unico mio rammarico è che, come tutte le cose belle in Italia, non vengono comprese. Infatti nel mondo viene conosciuto come regista horror (Tulpa è stato acquistato per la distribuzione in America) mentre da noi solo come cantautore, come se una cosa escludesse l’altra.
C’è solo una definizione che lo rappresenta: artista completo che riesce a far sognare con le sue parole in musica e con le immagini tramite le pellicole.
Ad oggi è notizia che è stato ingaggiato per girare alcuni film in America e personalmente gli posso dire solo una cosa: In bocca al lupo Fede e continua a farci sognare come hai sempre fatto.

 

FABIO BUCCOLINI

TULPA: IL NUOVO AGGHIACCIANTE HORROR DI FEDERICO ZAMPAGLIONE

Non è un segreto che Federico zampaglione si sia accollato il peso di far rinverdire il genere horror nel bel paese. Per farlo si ispira al grande maestro Dario Argento.

federico-zampaglione

Il mio- dice Zampaglione – non è un horror, né un thriller. Questo è un giallo. Un’operazione nostalgica in cui la tensione è affidata alla soggettiva di un maniaco, di cui vediamo soltanto i guanti che operano contro le sue vittime.

L’horror – confessa – ha un unico tono, il giallo invece è pieno di atmosfere. Ha tanti elementi difficili da miscelare.

Il suo primo film horror , shadow,  è un sentito omaggio alle pellicole del genere, che molti hanno acclamato come un capolavoro (a dire la verità altri lo hanno trovato pessimo).

Il  regista ora  ritorna alla carica con un nuovo progetto, quel Tulpa che, presentato al Freightfest di Londra, ha scatenato polemiche ben poche piacevoli, per la violenza e per le scene di sesso esplicito presenti nella pellicola.

Il cast è quello che fa di questo film “indipendente” un vero gioiello; nomi importanti come Claudia Gerini e Michele Placido, ne fanno parte.

Ma di cosa parla questo Tulpa?

Tulpa è il nome di un club privato, in cui la soddisfazione dei piaceri della carne, anche attraverso modalità che si definirebbero perverse, è l’unica legge. Lisa Boeri (Claudia Gerini) è una manager in carriera, nonché assidua frequentatrice del Tulpa. La donna si rende conto che tutti i partner incontrati al club finiscono puntualmente per essere massacrati in modi fantasiosi e, spinta dalla curiosità, decide di indagare per conto proprio, impossibilitata a rivolgersi alla polizia (rappresentata da Michele Placido) per paura che la sua doppia vita venga alla luce.

Chiarissimo omaggio ai film “horror-giallo” anni 70 dei maestri Dario Argento e Lucio Fulci, riuscirà a far resuscitare un genere ricercato da tanti ma che sta avendo un grande declino?

 

FABIO BUCCOLINI