“The green inferno” nessun grande scandalo ma un grande Eli Roth

Aberrante, feroce, estremo…una pubblicità che gridava allo scandalo. Perfino la censura si è messa in mezzo urlando a grande voce il divieto ai minori di 18 anni. Come al solito tutto fumo e niente arrosto. Si, il film di Roth è veramente feroce, il divieto a 18 anni se pur discutibile, è giustificato ma rimane, alla vista, il classico horror truculento.
the green inferno
Feroce, aberrante, efferato, estremo, inaccettabile, crudele. La campagna promozionale di The Green Inferno prospettava un film ben oltre l’immaginabile, ben oltre quanto avevamo già visto al cinema e non solo nei cannibal movie. Invece, di feroce, aberrante, efferato, estremo, inaccettabile e crudele non c’è poi così tanto. Il nuovo film di Eli Roth va preso per quello che è: un omaggio al filone cannibalico degli anni Settanta e Ottanta.
TGI
Dopo il selvaggio turismo sessuale e il consumistico delirio capitalista criticati nella trama da incubo di Hostel, il regista Eli Roth ha deciso in questo film di lasciare spazio agli ideali che nobilitano l’animo umano. Infatti in The Green Inferno vediamo dei giovani studenti degli Stati Uniti impegnarsi nella nobile causa di salvare la foresta amazzonica la sua popolazione dal rischio della distruzione da parte di multinazionali decise a tutto in nome del consumismo capitalista. Questi ragazzi, convinti ecologisti capiranno a loro spese di essere stati soggiogati da un vero e proprio farabutto che si proclamava loro leader. La tematica affrontata consente al regista di ribaltare diverse situazioni in modo tale da arrivare ad un epilogo crudele che vedrà questi studenti amici degli indigeni finire tra le grinfie di una tribù di cannibali.
The green inferno
Se avete lo stomaco debole e non riuscite a sopportare violenza e sangue, astenetevi dalla visione di questa pellicola. “The Green Inferno” è infatti un gore movie in piena regola, crudo e violento che omaggia quel cinema italiano (“Cannibal holocaust” su tutti) che nei lontani anni 70 e 80 avevano creato parecchio scandalo. Ora siamo abituati ad essere bombardati da immagini violente, il sangue scorre nei nostri telegiornali, eppure un film come questo ancora riesce a turbare.
The Green Inferno” conduce lo spettatore ad assistere ai dettagli più truculenti delle torture e della conservazione sotto sale e affumicatura della carne umana, ma ci mette a nudo anche le varie anime di Roth, prima tra tutte quella documentaristica. La sensazione che si ha, infatti, è di essere davanti ad un film diverso dai suoi soliti, che vuole non solo raccontare, ma anche mostrare le bellezze selvagge del Perù.
La cosa più sorprendente e indiscutibile è che il regista rimane agganciato alla realtà contemporanea e ai problemi che la attanagliano, lasciando da parte figure orrorifiche tradizionali quali mostri, serial killer e demoni.
Eli Roth continua a dirci chiaramente che il vero orrore non è al cinema ma nella realtà di tutti i giorni.
Attendete la fine dei titoli di coda per alzarvi…ne rimarrete sbalorditi!!!

FABIO BUCCOLINI

Pubblicato il 1 ottobre 2015, in Cinema, Horror con tag , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 4 commenti.

  1. Bravissimo, Fabio, bravissimo!
    Questa è la settima recensione che leggo online sul film di Roth: insieme ad altri l’ho atteso con trepidazione, essendo io un fan dei film di Deodato (ma non solo, perché il mondo, come diceva Roland il pistolero kinghiano, è andato avanti…), l’ ho ovviamente visto e mi sono costruito una mia opinione; quindi ho cominciato a leggere una tonnellata di copia & incolla, poi qualche squarcio di sincerità ed infine, qui sulla piattaforma Word Press almeno due ottime recensione, ma questa ha in sé una marcia in più, una sintetica ma non sbrigativa chiave interpretativa impeccabile, che hai saggiamente raccolto nella tua frase “La cosa più sorprendente e indiscutibile è che il regista rimane agganciato alla realtà contemporanea e ai problemi che la attanagliano, lasciando da parte figure orrorifiche tradizionali quali mostri, serial killer e demoni.
    Eli Roth continua a dirci chiaramente che il vero orrore non è al cinema ma nella realtà di tutti i giorni.
    ” e chi si ricorda il finale di “Cabin Fever” può capire ala volo di cosa parliamo.
    Sulla scena dei titoli di coda, beh, puoi immaginare da quello che ti ho detto quanto possa essermi piaciuta!!
    Una recensione meravigliosa ed incredibilmente utile per chi il film non lo ha ancora vista. Complimentoni!

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  2. Bella sintesi e inediti spunti

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  3. Dopo aver letto l’articolo, mi è venuta voglia di vederlo. Anche perché volevo capire se era effettivamente come l’hanno presentato. Lo guarderò sicuramente C:

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